Body Shaming

Che cosa è il Body Shaming?

Il termine Body Shaming deriva dal stantivo body (‘corpo’) e dal verbo sostantivato shaming (‘il far vergognare qualcuno.’).

Rappresenta l’atto di deridere e/o discriminare una persona per la propria immagine corporea attraverso commenti offensivi e sarcastici nei confronti del suo peso, dell’altezza, della forma corporea, dell’abbigliamento ecc…


Nell’era del digitale, la tendenza a sentenziare, criticare, umiliare l’altro per l’aspetto fisico sembra essere la regola, considerando che l’avvento dei nuovi media ha contribuito alla diffusione di immagini di corpi (e di visi) dalla perfezione irraggiungibile, con i quali quotidianamente ci si confronta.

È doveroso tuttavia sottolineare che i canoni estetici si modificano in funzione dell’area geografica e dell’epoca storica.

Il Body Shaming, se viene spinto oltre certi limiti, può essere considerato un reato, dato che può sfociare in bullismo e cyberbullismo, ossia nella derisione e persecuzione reiterata del soggetto.

Chi sono le vittime del Body Shaming?

Le statistiche indicano che, all’interno della popolazione adulta, è colpita da Body Shaming una donna su due.
Tra gli adolescenti, invece, sono vittime il 94% delle ragazze e il 65% dei ragazzi.
La derisione del corpo, quindi, può riguardare entrambi i sessi. Sono particolarmente soggetti gli adolescenti a causa della ricerca di accettazione sociale e dei cambiamenti fisici legati all’età e le donne nella fase post-partum.

Lo Skin Shaming

Lo Skin Shaming è una forma specifica di Body Shaming, ossia l’atto di discriminazione di una persona per l’aspetto della sua pelle.
Talvolta, infatti, anche malattie della pelle come l’acne, i brufoli, la psoriasi e la vitiligine sono giudicati come antiestetici e per questo divengono argomento di scherno del prossimo. Oltre a creare disagio e insicurezze, questi commenti ledono l’autostima, promuovendo un ideale di bellezza perfetta del tutto irreale.

 

Body/Skin Shaming e sofferenza psicologica

Essere vittima di Body/Skin Shaming determina una forte sofferenza psicologica che si traduce in una sintomatologia afferente all’area dei disturbi d’ansia e della depressione grave.

Inoltre, trasversale, a chi è vittima di questa forma di discriminazione, è un forte vissuto di vergogna, bassa autostima e rabbia. Tali sentimenti nascono in seguito all’auto-valutazione di un fallimento personale rispetto a uno standard desiderato in accordo a regole, scopi o modelli di comportamento interiorizzati dettati dalla società e dai media.

Infine, le vittime possono mettere in atto comportamenti indirizzati alla modifica del proprio aspetto estetico, anche laddove i medici non lo ritengono necessario come, ad esempio, nei casi di anoressia nervosa o di disturbo di dismorfismo corporeo (disturbo che porta al continuo ricorso ad interventi di chirurgia plastica non giustificati da condizioni mediche disfiguranti).

 

Cosa puoi fare se sei vittima di Body/Skin Shaming?

 

 Prevenire la discriminazione attuata nei confronti degli altri e il senso di inadeguatezza legata al proprio aspetto significa portare avanti con le nuove generazioni un’educazione che inizi fin dall’infanzia e che insegni che siamo tutti diversi (non solo fisicamente), che non esiste il modo giusto o sbagliato di essere e che la diversità è un bene prezioso.
Questo non vuol dire non intervenire attivamente per migliorare le proprie condizioni di salute; se si è in sovrappeso, ad esempio, migliorare l’alimentazione è di primaria importanza per prevenire l’insorgere di un discreto numero di malattie, così come è importante prendersi cura della propria pelle sia rispettando una routine di detersione e idratazione che contribuisca a mantenerla sana, sia seguendo percorsi terapeutici indicati da uno specialista (Es. dermatologi, medici estetici, tricologi) in caso di patologie vere e proprie (acne, alopecia, dermatiti, psoriasi etc.).

In ogni caso è fondamentale rivolgersi ad un esperto qualora si sperimenti difficoltà a livello emotivo e sociale per avere la possibilità di trovare uno spazio sicuro all’interno del quale esprimere liberamente i propri vissuti e non sentirsi giudicato. Obiettivo del percorso terapeutico è divenire consapevoli del proprio reale valore al di là di qualsiasi modello di bellezza estetica irraggiungibile promosso dalla società.

 

In collaborazione con:
Dott.ssa Alessia Madonia
Psicologa clinica
http://www.alessiamadonia.it
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