Disbiosi e dermatite atopica

La cute e l’apparato intestinale sono entrambi letteralmente tappezzati da svariati miliardi di microrganismi e rappresentano le superfici dell’organismo maggiormente in contatto con l’ambiente esterno.

L’insieme dei microrganismi presenti sia sulla pelle che nell’epitelio intestinale prendono il nome rispettivamente di: “microbiota cutaneo” e “microbiota intestinale”.

Tanto l’epitelio intestinale quanto la pelle, altamente innervati e vascolarizzati, svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo e mantenimento delle difese immunitarie, che, come risaputo, hanno il compito di proteggere l’organismo da eventuali aggressioni da parte di patogeni o dall'esposizione a sostanze potenzialmente dannose.

L’equilibrio del microbiota, quindi, contribuisce in modo significativo alla salute dell’epitelio intestinale in termini di:

  1. Integrità e permeabilità, cioè la capacità di far passare in circolo i nutrienti e le sostanze utili filtrando invece tutto ciò che risulti potenzialmente dannoso o pro-infiammatorio
  2. Pool di microrganismi colonizzante lo stesso (funghi, virus, batteri), favorendo i probiotici (batteri buoni formanti il microbiota) a danno dei patogeni (funghi, virus e batteri potenzialmente dannosi se lasciati proliferare).
  3. Riequilibrio del sistema immunitario locale a favore delle proteine antinfiammatorie rispetto a quelle pro-infiammatorie.

E quando viene alterato il microbiota intestinale cosa può succedere?

Intanto i primi effetti che si notano sono i cosiddetti “disturbi gastrointestinali”; a tutti sarà capitato nella vita di avere “mal di pancia” per colpa di un’influenza gastrointestinale o per aver mangiato/bevuto cibi o bevande contaminate o anche a fronte di un periodo più o meno lungo di forte stress psicofisico…Quello che succede in questi casi è proprio riconducibile alla modificazione del microbiota intestinale, ossia quando prendono il sopravvento, replicandosi in modo abnorme, i batteri/virus patogeni.

Ma l’intestino non è l’unico bersaglio dei disturbi dovuti all’alterazione del microbiota.

Abbiamo già visto le forti correlazioni tra i due apparati (la pelle e l’apparato digerente) in apertura.

Ed è proprio la pelle il principale organo bersaglio della disbiosi dell’intestino; infatti, l’alterazione del pool di microrganismi presenti in esso provocherà un aumento dei patogeni che danneggerà l’integrità dell’epitelio intestinale alterandone la permeabilità e consentendo quindi il passaggio nel circolo ematico di tutte quelle proteine/cellule/sostanze pro-infiammatorie che, andando a distribuirsi in tutto l’organismo, compresa la cute, provocheranno l’infiammazione della pelle stessa.

Inoltre, il disequilibrio del microbiota intestinale agirà anche alterando il sistema immunitario della pelle rendendola, assieme all’indebolimento del film idrolipidico protettivo dovuto all’infiammazione, più vulnerabile agli agenti esterni (allergeni, virus, batteri, funghi, ecc..). Questo non farà altro che mantenere ulteriormente lo stato infiammatorio della pelle.

Tutte queste alterazioni possono essere origine dei sintomi legati all’infiammazione della pelle come:

  • Rossore
  • Secchezza
  • Screpolature/Fissurazioni
  • Prurito
  • Desquamazione

e nelle forme più avanzate:

  • Ispessimento della pelle
  • lichenificazione
  • Formazione di papule
  • Ipercheratosi
  • Ragadi

Questa condizione è riscontrabile frequentemente nelle persone affette da Dermatite Atopica (una malattia infiammatoria della pelle di cui soffre circa un 7% della popolazione adulta e circa un 15% di quella infantile), soprattutto nelle forme lievi e moderate dove, al di là delle familiarità e della genetica, come affermano svariati studi scientifici, spesso coesiste una correlazione con la disbiosi intestinale.

Cosa si può fare per prevenire e curare la disbiosi intestinale correlata con la Dermatite Atopica?

 Sicuramente, oramai da tanto tempo, l’attenzione si è concentrata sull’utilizzo di integratori alimentari probiotici, che mirino a ristabilire l’equilibrio del microbiota intestinale.

Ma non tutti i “probiotici” sono in grado di agire in modo multifasico sulle 3 cause in grado di acuire la sintomatologia cutanea della DA (Dermatite Atopica):

  • sistema immunitario: riequilibrio tra TH1 e TH2 a favore dell’effetto antinfiammatorio;
  • competizione con i patogeni: aumento dei probiotici rispetto ai microrganismi patogeni
  • ripristino dell’epitelio intestinale: recupero della giusta permeabilità per evitare l’assorbimento sistemico di proteine/cellule/sostanze pro-infiammatorie.

Esistono tre regole prioritarie per individuare una corretta terapia di supporto con i probiotici:

  1. Il tempo di assunzione che non dovrà mai essere inferiore ai 3-6 mesi (possibilmente iniziando 1 o 2 mesi prima della stagione invernale, quando a causa del freddo che aumenta la disidratazione e l’infiammazione della pelle vengono riacuiti i sintomi della DA, i cosiddetti Flare).
  2. La capacità del probiotico di passare indenne le diverse secrezioni del tratto gastrointestinale (sono microrganismi vivi), per arrivare a colonizzare la porzione di intestino interessata. Questo parametro in vivo viene definito come UFC (unità formanti colonie): tanto più un probiotico è protetto (ad es. microincapsulato) tanto più arriverà “vivo” là dove serve.
  3. La qualità del ceppo batterico è importante poiché ogni probiotico ha delle capacità specifiche oltre quelle tipiche per definirlo tale. Ad esempio, il Bifidum bacterio breve (ceppo BR03) ha dimostrato in oltre 784 pubblicazioni scientifiche di essere in grado di ridurre fortemente l’infiammazione grazie al riequilibrio delle proteine Th1/Th2 (immunomodulante pro th1, favorisce il ribilanciamento rapporto th1-th2; tale rapporto è sbilanciato verso il th2 nei soggetti allergici, tipicamente con dermatite atopica).

Mentre il Lactobacillus Rhamnosus (ceppo LR05) ha dimostrato, in diversi studi scientifici svolti su pazienti affetti da DA (Dermatite Atopica), di ridurre fortemente il punteggio delle scale di valutazione dei sintomi.

Fanno inoltre da accessori nella scelta del giusto probiotico, la palatabilità (gusto gradevole/neutro sia per il paziente adulto, ma soprattutto per quello pediatrico) poiché una terapia per “quasi tutti i giorni” deve essere “compliante” con le esigenze dei pazienti; la sicurezza (devono essere, ove possibile, totalmente privi di allergeni) in quanto buona parte dei pazienti con DA presentano molto frequentemente allergie concomitanti; possedere eventuali ingredienti sinergici nel combattere l’infiammazione e ripristinare la barriera idrolipidica a protezione della pelle (effetto idratante e ristrutturante).

La supplementazione con un probiotico specifico e di qualità per la prevenzione e trattamento dei sintomi della Dermatite Atopica lieve e moderata può comunque non prevenire sempre i suoi eventuali “Flare” (riacutizzazione dei sintomi), perciò, qualora questo succedesse, si dovrà ricorrere alle terapie previste nelle linee guida, cercando comunque di preferire, se possibile, creme topiche per le lesioni a base di attivi privi di cortisone per evitare l’effetto rebound (peggioramento al termine della terapia) e garantire comunque efficacia e sollievo dai sintomi per il paziente.

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