Psoriasi: cos'è, cause, sintomi, prevenzione e rimedi

LA PSORIASI

La psoriasi è una malattia cronica, non contagiosa, recidivante, caratterizzata dalla comparsa di chiazze rialzate, arrossate, con margini distinti, ricoperte da squame argentee che si formano tra la placca e la cute normale localizzate soprattutto nelle ginocchia, nella regione sacrale, nei gomiti, nelle mani, nei piedi e nel cuoio capelluto.
Le chiazze della psoriasi sono dovute alla crescita insolitamente accelerata delle cellule cutanee. Non si conosce la causa della rapida crescita cellulare, ma si ritiene che sia legata a un’alterazione del sistema immunitario. Il disturbo ricorre spesso nella stessa famiglia e certi geni sono associati alla psoriasi.

E’ un disturbo comune e colpisce tra l’1% e il 5% della popolazione mondiale.
Gli individui di pelle chiara sono maggiormente a rischio, mentre la frequenza del disturbo è minore in quelli di razza nera.
La psoriasi si sviluppa generalmente in persone fra i 20 e i 30 anni e in quelle fra i 50 e i 60 anni. Comunque, il disturbo può colpire individui di tutte le età e razze.

Esistono diverse forme di psoriasi anche se quella più diffusa (circa l’80%) è quella denominata psoriasi volgare, nota anche come psoriasi a placche o a chiazze (fra cui anche la psoriasi del cuoio capelluto o sebo psoriasi).

QUALI SONO LE CAUSE

Le cause alla base della psoriasi sono riconducibili alla componente genetica ed immunologica.
Esiste, dunque, una familiarità per questa malattia, anche se alcuni fattori ambientali possono scatenarla o aggravarla, come:

stress, particolarmente in soggetti con attitudine a somatizzare a livello cutaneo;
traumi, come incidente stradale, frattura ossea, intervento chirurgico particolarmente debilitante. Non è chiaro se sia il trauma stesso a indurre la psoriasi, oppure lo stress psichico conseguente, o entrambi;
infezioni, soprattutto per una forma particolare detta psoriasi guttata, ma possono aggravare anche altre forme di psoriasi;
terapie farmacologiche (es. b-bloccanti, litio, sali d'oro).

I SINTOMI

La psoriasi a placche, il tipo di psoriasi più comune, di solito ha inizio con una o più piccole chiazze rosse, argentate e lucide (placche) sul cuoio capelluto, ai gomiti, alle ginocchia, sulla schiena o sulle natiche. Possono essere colpite anche altre zone del corpo, come le sopracciglia e il punto di confluenza fra natiche e regione lombare, così come molte persone affette da psoriasi possono presentare anche unghie deformate, ispessite e striate.
Le prime chiazze possono guarire dopo pochi mesi o persistere, unendosi talvolta in chiazze più grandi. Alcune persone non presentano mai più di una o due piccole chiazze, mentre altre sviluppano grandi chiazze che coprono vaste aree del corpo. La presenza di chiazze spesse o di chiazze su palmi delle mani, piante dei piedi o pieghe dei genitali causa spesso prurito o bruciore, ma molte volte la malattia è asintomatica. Sebbene le chiazze non provochino gravi disturbi fisici, sono molto evidenti e spesso creano imbarazzo nella persona interessata. Il disagio psicologico causato dalla psoriasi può essere grave.

La psoriasi persiste per tutta la vita, ma può comparire a intervalli irregolari. I sintomi spesso diminuiscono durante l’estate quando la cute è esposta al sole. Alcune persone possono presentare lunghi periodi di benessere tra una recidiva e l’altra.

La psoriasi del cuoio capelluto (sebo psoriasi), spesso confusa con la forfora, si caratterizza per la presenza di chiazze che rimangono localizzate sullo scalpo diventando più spesse e scrostandosi nel tempo, senza estendersi alle altre parti del corpo. La desquamazione è molto abbondante, spesso untuosa ed è presente arrossamento sottostante. La malattia si associa a seborrea, cioè aumentata secrezione sebacea. La psoriasi del cuoio capelluto non è in alcun modo correlata alla caduta dei capelli ma, soprattutto nei soggetti più sensibili, è causa di un prurito intenso e fastidioso.

COME PREVENIRE LA PSORIASI

Essendo generalmente ritenuta una patologia derivante da fattori ereditari, sebbene non sia chiaro il legame fra questi e la comparsa della malattia, non esistono modalità di prevenzione nei confronti della psoriasi a parte evitare, per quanto possibile, stress e traumi.

Nei soggetti già colpiti da un episodio della malattia può essere di notevole importanza evitare comportamenti o stili di vita e situazioni ambientali (per quanto possibile) per ridurre il rischio di recidive; ad esempio: fumo, consumo eccessivo di alcool, esposizione prolungata all’aria secca, carenza di vit. D, cambiamenti repentini di peso.
Può essere d’aiuto il mantenimento dell’idratazione e dell’emollienza attraverso l’utilizzo di prodotti in crema, o di detergenti, in grado di garantire una condizione della pelle più fisiologica possibile

LA DIAGNOSI

Normalmente la psoriasi viene diagnosticata dal medico nel corso di una comune visita, attraverso l'esame fisico delle desquamazioni e delle placche e della zona del corpo in cui queste compaiono.
A volte viene effettuato il prelievo di un campione di tessuto cutaneo per l’esame di laboratorio (biopsia), al fine di escludere la presenza di altre patologie che possono manifestarsi in modo simile.

Il sospetto di sebopsoriasi, invece, nasce nel momento in cui le manifestazioni invadono tutto il cuoio capelluto, le pieghe dell’orecchio esterno, i solchi retroauricolari e si estendono oltre il limite dell’attaccatura dei capelli.

IL TRATTAMENTO

La psoriasi a chiazze di grado lieve-moderato può essere trattata attraverso differenti approcci terapeutici:

Terapia topica locale con applicazione di prodotti contenenti derivati della vitamina D, meglio se associati a sostanze ad attività cheratolitica e antinfiammatoria (es. acido salicilico), oppure retinoidi e corticosteroidi (per durata limitata)
Fototerapia, spesso associata a creme specifiche o farmaci topici, soprattutto nel caso in cui siano interessate vaste aree cutanee
Impiego di farmaci come tacrolimus e pimecrolimus, sempre per via topica, per curare la psoriasi che compare sulla pelle particolarmente delicata (come quella del viso o dell’inguine o nelle pieghe cutanee).

Quasi tutte le persone con psoriasi traggono beneficio anche impiegando creme idratanti (emollienti) come adiuvanti.

Per quanto riguarda la psoriasi/sebopsoriasi del cuoio capelluto di grado lieve-moderato, caratterizzata dalla presenza di desquamazione superficiale senza placche spesse, è possibile utilizzare uno shampoo con sostanze attive a base di catrame vegetale o derivati (es. ittiolo/olio di scisto), magari associate ad altre sostanze ad azione cheratolitica (rimozione delle squame) da applicare e massaggiare per qualche minuto prima di risciacquare i capelli.

Se la sebopsoriasi, invece, è più severa e complessa, con la presenza di placche eritematose e squamose spesse e infiltrate, è necessario un trattamento dermatologico più incisivo che punti dapprima alla rimozione delle croste e poi al trattamento della lesione sottostante. A tal proposito esistono vari rimedi a base di derivati della vitamina D che possono contenere anche acido salicilico oppure essere associati a cortisonici che devono essere applicati diversi minuti prima dello shampoo.