Cover Logofarma Blog di Alessia Madonia Psicologa

Sudorazione ed emozioni

La sudorazione

La sudorazione eccessiva rappresenta un sintomo che, molto frequentemente, ritroviamo in risposta non solo a temperature particolarmente elevate o ad attività fisica intensa ma anche in associazione a forti emozioni come paura, ansia, panico. Pertanto, è probabile che chi è predisposto a manifestare frequentemente sintomi di tipo ansioso si trovi a fare i conti anche con un eccesso di sudorazione che spesso provoca sensazioni di disagio e di imbarazzo.

Sudore

A cosa serve la sudorazione?

La sudorazione ha una duplice funzione: da un lato permette la regolazione della temperatura corporea tramite lo smaltimento dell’eccesso di calore, dall’altro, attraverso gli odori, può servire come mezzo di comunicazione (soprattutto nella comunicazione con le altre specie animali).

Il sudore è un liquido composto prevalentemente di acqua (99%) insieme a sostanze organiche e inorganiche di diverso tipo (grassi e proteine). Viene secreto dalle ghiandole sudoripare che sono sparse su tutto il corpo e, in particolar modo, in alcune zone specifiche (pianta dei piedi, palmo delle mani, faccia, ascelle…)

SCHEMA SUDORE
Donna-accaldata

A cosa serve l'ansia?

L’ansia viene sperimentata quando gli esseri umani credono di essere esposti ad una minaccia più o meno imminente e grave.

L’ansia normale è dunque un segnale d’allarme che, quando non è eccessivo, non solo non interferisce negativamente, ma al contrario potenzia le capacità operative del soggetto nel risolvere una situazione.

Tuttavia, quando l’ansia è eccessivamente intensa e, nella sua forma estrema dà origine all’attacco di panico, è invalidante e controproducente.

A differenza della paura, emozione primaria che proviamo davanti a un pericolo reale, l’ansia è qualcosa che sperimentiamo ogni qualvolta che percepiamo una minaccia, ossia qualcosa che potrebbe accadere ma che al momento non si è ancora verificato. Nella maggior parte dei casi compiamo pertanto un’interpretazione errata della situazione che ci porta a percepire un pericolo che non esiste.

Si scatena così un’intensa paura e nel corpo si verificano cambiamenti finalizzati all’azione che hanno origine nel riflesso di sopravvivenza primitivo e che prendono il nome di “Risposta di attacco/fuga” che determina:

  • Rilascio di adrenalina.
  • Accelerazione del battito cardiaco ed aumento della pressione sanguigna.
  • Aumento del respiro per far arrivare più ossigeno ai muscoli.
  • Aumento della quantità di sangue nei grandi muscoli delle braccia e delle gambe.
  • Stimolazione delle ghiandole sudoripare.
  • Blocco della digestione.

In epoca preistorica questa risposta salvava la vita (es. quando incontravamo un animale pericoloso). Nella nostra epoca moderna è raro trovarsi in situazioni in cui è in pericolo la nostra vita e spesso, la risposta di attacco e fuga si innesca in circostanze in cui ci serve a poco o nulla perché nella maggior parte dei casi oggi percepiamo minacce che provengono dalla nostra stessa mente in forma di pensiero o immagine disturbante. Anche se siamo consapevoli che queste cose non mettono in pericolo la nostra vita, il nostro cervello e il nostro corpo reagiscono come se fossimo in pericolo, innescando le stesse reazioni fisiche previste dalla risposta di attacco e fuga.

Per questo motivo, ogni volta che siamo in ansia o nel panico, abbiamo sensazioni fisiche identiche a quelle che proveremmo davanti a un pericolo reale: aumento del battito cardiaco, del respiro e della sudorazione ecc…

Ansia e sudorazione

Per questi motivi sopra descritti chi soffre spesso di ansia manifesta anche problemi di sudorazione eccessiva.

Ci sono due tipi di situazioni che vanno distinte fra loro:

  1. La sudorazione è successiva all’attacco d’ansia o di panico, ovvero arriva come manifestazione secondaria dell’agitazione provata ed è presente insieme agli altri sintomi caratteristici.
  2. La sudorazione precede l’attacco d’ansia o di panico, ovvero è un sintomo “scatenante” che mette in agitazione la persona che lo prova facendolo sentire in una situazione di paura o imbarazzo dalla quale, poi, parte l’escalation del panico.
Uomo-sudato

Nel caso della sudorazione, infatti, può capitare spesso che sia proprio il sintomo in se stesso a generare ansia soprattutto per una forma di imbarazzo e vergogna rispetto agli altri. Pertanto, è proprio la sudorazione eccessiva, insieme alla forte sensazione di calore che manda in tilt.

Poco per volta le persone iniziano ad associare il sudore al panico e il pensiero di non dover “sudare” diventa una vera e propria ossessione. Tutto ciò porta a mettere in atto comportamenti di evitamento di tutte le situazioni che espongono la persona al rischio di sudare.

Come intervenire?

Il primo approccio è quello di cercare di regolare l’ipersudorazione con l’utilizzo di prodotti  dedicati e seguire alcuni piccoli accorgimenti legati alle abitudini quotidiane, relativamente ad esempio al tipo di tessuti da indossare o all’alimentazione da seguire (si ricorda che è raccomandato bere molta acqua).

Ma se il problema è di origine psicologico, si necessita un tipo di intervento differente che va scelto, è doveroso ricordarlo, in base alle caratteristiche del tutto personali di ogni singolo individuo e all’entità del problema e del disagio percepito.

La psicoterapia rappresenta il trattamento che consente in assoluto un cambiamento più profondo e strutturale che coinvolge l’individuo. Nella gestione dell’ansia e degli attacchi di panico la terapia più indicata è quella cognitivo comportamentale. Essa spiega i disturbi emotivi attraverso l’analisi della relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti e permette di lavorare sulle interpretazioni erronee di pericolo e minaccia che spesso la nostra mente ci porta a compiere.

Esistono inoltre degli interventi focalizzati più strettamente sulla gestione dei sintomi prodotti dall’ansia. Tra questi è possibile citare:

  • Esercizi di respirazione diaframmatica: permettono l’attivazione della muscolatura profonda che consente di indurre uno stato di rilassamento fisico e mentale riducendo così la sintomatologia ansiosa.
  • Esercizi di rilassamento muscolare progressivo: sono in grado di indurre rilassamento fisico e mentale prima di una situazione ansiogena e consistono nel contrarre e rilassare i muscoli uno dopo l’altro vari gruppi di muscoli (es. mani, braccia, spalle, addome, gambe ecc.).

Risultano molto utili tecniche di gestione del pensiero come ad esempio la focalizzazione che prevede il fatto che il soggetto possa bloccare un pensiero che genera ansia per un certo periodo di tempo occupando la mente con pensieri neutri o positivi come ad esempio contare, porre attenzione a sensazioni tattili, focalizzare l’attenzione su oggetti descrivendoli in maniera dettagliata ecc… La focalizzazione è utile per spostare l’attenzione da pensieri e sensazioni fisiche, quali ad esempio la sudorazione, che contribuiscono a mantenere uno stato d’ansia, verso un focus esterno che permette di liberare le proprie facoltà di ragionamento.

 

In collaborazione con:
Dott.ssa Alessia Madonia
Psicologa clinica
http://www.alessiamadonia.it
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